Il 03/03/23 18:05, Davide Prina ha
scritto:
paolo redaelli ha scritto:è distribuita su più fornitori quindi è decentralizzata, quindi devono azzopparla).ma tu dai a tali fornitori i tuoi dati e informazioni sul tipo di navigazione, stai regalando o meglio pagando (visto che in ogni caso i soldi versati a loro dallo stato provengono dalle tasse che paghi) per fornire dei dati a terzi, tenendo conto che questi dati possono essere venduti (in modo regolare se aggregati) e permettere di avere ulteriori introiti... senza contare che durante l'uso ormai quasi tutti "condividono" tali dati con entità terze. Io ho provato con una banca dove ho il c/c. Ho richiesto di sapere tutti i miei dati personali che sono in loro possesso, con chi li condividono, per quale motivo, ... Quando mi è arrivata la risposta mi sono spaventato: i miei dati bancari sono condivisi con un numero di società e persone fisiche il cui numero è impressionante (un elenco lungo molte pagine) e in alcuni casi non è indicato neppure per quale motivo, in altri il motivo è "incapibile"...
Devo dire che a me non dispiace il fatto che SPID sia gestito da
terzi rispetto allo Stato. In questo modo lo Stato opera da
controllore sui vari servizi, che rispettino le specifiche
richieste, e i gestori dovendo farsi concorrenza sono motivati a
offrire servizi migliori e conformi alle specifiche. È vero che il gestore SPID ha lo storico degli accessi che ho
fatto ai vari servizi, ma posso attivare SPID presso più di un
gestore, e quindi, se volessi, potrei stabilire di accedere al
servizio X solo tramite il gestore Y e di accedere al servizio Z
solo tramite il gestore W. Se poi si dovesse apprendere che il
gestore Z fa un uso improprio dei dati degli utenti, potrei
migrare altrove (e il Garante Privacy ha più "leva" su un'azienda
privata che su un ente pubblico). Insomma, avere più gestori SPID ha senso dal punto di vista della
privacy, ma anche per rimediare ai casi in cui il gestore X non
dovesse funzionare correttamente (temo invece di rimanere bloccato
se i server di CIE non dovessero rispondere per qualche ragione).
Un altro aspetto è che i miei dati di accesso non siano in immediata disponibilità dello Stato mi protegge nel remoto caso in cui qualche legislatore "creativo" dovesse decidere di usare questi dati per indagare sui miei comportamenti. Insomma, preferisco che lo Stato agisca da "arbitro" che da "gestore". saluti,
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