Re: [OT] Cassazione: chi acquista un PC ha diritto al rimborso se non accetta la licenza del sistema operativo
Il 11/09/2014 21:17, Davide Prina ha scritto:
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2014-09-11/la-sentenza-nessun-obbligo-chi-acquista-pc-accettare-sistema-operativo--183324.shtml
Come al solito le questioni "di principio" scatenano un'ondata di commenti.
Non voglio rispondere a nessuno in particolare, ma riproporre per altra
via alcune considerazioni che ho già fatto in occasione di altri post.
La prima considerazione è che il mondo non è perfetto e ognuno fa ciò
che vuole e che crede giusto: spesso le cose e le persone prendono
direzioni diverse da quelle che vorremmo e di questo ci dispiaciamo, e
questo dispiacere spesso ci spinge a migliorare. A volte invece, in
taluni commenti, percepisco un certo astio o una sorta di disprezzo
verso questi "incompetenti" che si ostinano a non comprendere delle
verità che pure a taluni appaiono così luminose, e questo è un
atteggiamento negativo che non fà bene alla nostra comunità.
Anche i negozianti e i produttori si ostinano a fanno quello che credono
giusto per i loro affari e fortunatamente nessuno gli può imporre di
produrre o di vendere una cosa invece di un'altra: l'imposizione se la
fanno da soli mettendo in assortimento quello che gli chiede il mercato
in un contesto di libero mercato: come fa un rivenditore a mettersi 10
pc con Windows e 10 Freedos se poi i Windows li vende in un giorno e i
Freedos gli restano in magazzino sei mesi a invecchiare? Glie li
comprate voi?
Ben venuta la sentenza della cassazione, che introduce anche in Italia
un principio già da tempo accettato in altri stati (credo che negli Usa
l'indennizzo ci fosse già da molti anni): è un punto di principio giusto
e condiviso ma non è che poi nei fatti sposti qualcosa se poi gli utenti
non se ne avvalgono (perchè continuano a preferire sistemi operativi
closed source).
Alcuni attribuiscono questa scelta presuntamente errata dei consumatori
solo alla capacità commerciale dei produttori closed source, altri la
attribuiscono al cinico e baro.
Io la attribuisco alla dispersione delle risorse del mondo open source:
per capire esattamente cosa voglio dire, basta andare alla pagina
http://futurist.se/gldt/ (ma ingrandite bene le illustrazioni).
E' vero che un alcuni casi un fork migliora un prodotto preesistente, ma
la maggior parte delle volte si tratta di iniziative velleitarie che,
non andando da nessuna parte, non fanno altro che danneggiare il
progetto originario.
Posso anche difendere a spada tratta le magnifiche sorti e progressive
dell'informatica libera e della licenza GPL3 e spiegare a mia suocera in
che modo i cattivoni di Microsoft, Apple, Oracle, Sap, ecc...
congiurano contro la libertà del genere umano: magari mia suocera può
anche concordare con me ma se gli dico che prima di poter usare un
computer c'è da fare un corso da sistemista, cosa pensate che mi
risponderà?
Voglio dire che la tecnologia inclusa nel prodotto deve essere il più
possibile trasparente per l'utente finale che, come ho detto altre
volte, è poco o nulla interessato a questioni di politica informatica o
forse ha un hobby diverso da quello di smanettare nei meandri di un
sistema operativo.
Qualcuno ha detto (mi pare Stallman) che comprare un computer con
sistema operativo closed source è come comprare un'auto alla quale non
puoi aprire il vano motore e concordo in pieno con questa definizione
geniale.
Io però comprerei molto volentieri un 'auto che non avesse mai bisogno
di aprire il cofano per accedere al motore, e vorrei anche che la marca
di quest'auto fosse Debian, ma la vita è breve .....
Luciano
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