Re: Stallman e Saint iGNUzio
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- Subject: Re: Stallman e Saint iGNUzio
- From: Davide Prina <davide.prina@gmail.com>
- Date: Tue, 01 Mar 2005 20:59:16 +0100
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Luca Brivio ha scritto:
On Mon, 28 Feb 2005 21:32:27 +0100
Davide Prina wrote:
Senza certo voler confondere gratuità e risparmio, mi sembra sempre
giusto ricordare come la gratuità contribuisca alla vera libertà del
software ed in particolare della sue applicazioni. La gratuità del
fs è un fattore di democrazia e di progresso sociale che va comunque
visto e mostrato in quanto tale.
non sono d'accordo proprio per nulla, il software libero non è gratis.
Anche se tu l'hai ricevuto senza pagare nulla lo puoi passare ad un
altro applicando il prezzo che vuoi (se l'altro è disposto a pagarlo).
A me però è capitato che di avere ottenuto gratuitamente tutto il
secondo me questo è un fattore secondario
software che utilizzo... E credo a gran parte degli utenti Debian. Non
molti comprano i CD direttamente da Debian, altri li comprano nelle
riviste ... questi sono esempi che permettono di possedere lo stesso
software pur pagandolo ... questa è una caratteristica del software libero.
stavo occupandomi del classico problema teorico del *free of charge*!
Comunque mi chiedevo: che software libero sarebbe se la gente che ne
dispone lo facesse sempre e comunque pagare? Sarebbe libero
la libertà del software libero non è affatto sul prezzo che deve essere
nullo, ma è sulle garanzie che l'utilizzatore ha.
A me sembra un discorso molto importante, che molti tendono invece a
spostare sulla possibilità di reperire il software senza pagare nulla.
Se invece tu l'hai pagato, allora puoi passarlo ad un altro anche
senza richiedere nulla come pagamento.
Una cosa è gratis se la si può ottenere sempre e comunque senza dover
sborsare nulla o comprare nulla d'altro per averla (chi ti "regala" il
cappello se compri l'abito intero ... forse in realtà ti "regala"
qualcosa che è incluso già nel prezzo che andrai a pagare).
Ovviamente il cappello non è gratis se devi comprare l'abito intero, ma
se uno ottiene qualcosa gratuitamente mi pare di poter dire che per lui,
incidentalmente, essa è venuta a possedere l'attributo della gratuità...
Il che gli può ben giovare!
il problema è: e se io non lo voglio il cappello? se io voglio solo
l'abito? sono costretto a prendere il cappello che in realtà pago! o al
massimo posso rifiutarmi di prendere il cappello, anche se in realtà
l'ho pagato comunque.
Se fosse come dici, allora si "dovrebbero" accostare al software
libero anche tutti i prodotti freeware ... questi sì che sono gratis!
Al giorno d'oggi chi fornisce prodotti freeware lo fa quasi sempre per
guadagnare su altri suoi prodotti,
questo è vero per m$ che fornisce gratis perché per lei sarebbe per ora
un introito marginale e quindi cerca di eliminare la concorrenza
imponendosi sul mercato e poi dettando legge.
È un po' la guerra che c'è tra AMD e INTEL. AMD ha avuto successo
inizialmente perché applicava prezzi stracciati rispetto ad INTEL sui
processori. Per AMD i processori sono stati sempre un mercato abbastanza
marginale, un mercato dove poteva andare anche in pareggio o in perdita,
ma che poteva garantirle degli introiti futuri quando avesse conquistato
una buona fetta di mercato. INTEL dopo anni ha capito qual'è il mercato
principale di AMD, dove AMD ricavava i suoi introiti: le memorie ... da
allora INTEL ha iniziato a produrre anch'essa memoria e a distribuirle a
prezzi stracciati.
Ci sono molti casi in cui uno distribuisce software freeware: per farsi
conoscere, per guadagnare tramite banner (ad-ware), per chiedere
donazioni, per chiedere pagamenti se si vuole una versione più evoluta
di quel software freeware, per guadagnare fette di mercato, ...
Ci distribuisce software gratis quasi sempre (dico quasi perché non ne
ho la certezza) vieta la possibilità di rivendere tale software ...
il software libero è una scelta
obbligata per chi voglia produrre del software che sia davvero della
non penso sia una scelta obbligata, ma penso sia la scelta migliore
nella maggior parte dei casi. Poiché questa classificazione è
soggettiva, un altro potrebbe non pensarla come me e ritenere la scelta
migliore un'altra.
Dico la maggior parte dei casi perché ci potrebbero essere dei casi in
cui può essere negativo produrre software libero.
Un esempio banale: ci sono solo due aziende che vendono un determinato
prodotto (non legato all'informatica) che è ottenuto usando un software
prodotto internamente da ognuna delle due aziende (che ne so producono
grattacieli prefabbricati ;-).
Se una delle due rilasciasse il proprio software come software libero,
allora l'altra azienda potrebbe prenderlo, modificarlo ed integrarlo nel
proprio. Questa azienda non è costretta a distribuire le modifiche
perché non distribuisce il software ... tale software lo usa solo per se
stessa!
massima utilità possibile. Non capisco bene dove vuoi arrivare con
quella frase, lo saprai già che so quanto sia importante il "free as in
freedom", facevo solo qualche considerazione, pur se secondaria.
si, so il tuo impegno, volevo solo affermare quello che a me sembra di
aver capito ... non volevo assolutamente polemizzare, ma solo dire
quello che a me sembra più corretto.
Il successo del software libero è dovuto ad altri fattori: le libertà
garantite all'utente.
Certamente è il fattore più importante e quello che teniamo a
sottolineare (ma non c'è solo quello...).
secondo me questo è il punto centrale, se non ci fosse questo non ci
sarebbe software libero ... tutto il resto è "marginale".
Ciao
Davide
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